Bambine di Alice Ceresa – Incontro con Francesca Rodesino

09 Luglio
Bambine di Alice Ceresa – Incontro con Francesca Rodesino

In occasione della ristampa per le edizioni Casagrande incontriamo Francesca Rodesino per parlare di Bambine di Alice Ceresa

 

Sinossi:

 

Bambine torna in una nuova edizione curata da Tatiana Crivelli sulla base di inediti materiali d’archivio. Un capolavoro di spiazzante attualità, «a metà strada tra Georges Perec e Agota Kristof» (Télérama).

Con la distaccata curiosità di una zoologa intenta a decifrare i comportamenti di una specie animale sconosciuta, in Bambine Alice Ceresa osserva un particolare gruppo di mammiferi: una famiglia borghese del Novecento, formata da padre, madre e due figlie. Attraverso il suo sguardo scientifico, vediamo come le sorelline vengano iniziate a un mondo di usanze e convenzioni, dalla corretta manipolazione delle posate alla disposizione del mobilio. A questo asfissiante schema si può sottrarsi solo tramite ribellioni minime: momenti di sonnambulismo, disegni che satireggiano i genitori, brevi fughe nella «pericolosità del mondo». Nel seguire le bambine dalla prima infanzia all’adolescenza, Ceresa rileva e rivela «con splendido accanimento mentale», come ha scritto Giorgio Manganelli, i meccanismi della famiglia tradizionale, in cui ogni membro è costretto a interpretare un ruolo determinato da due indiscussi confini: il genere e l’età.
Alla prima apparizione del libro, nel 1990, non era scontato cogliere con tanta nitidezza come tali confini, intersecandosi, segnassero le vite; e nemmeno lo era affermare che i ruoli tradizionali (uomo e donna, marito e moglie, figlia e genitore) fossero, appunto, ruoli, con le loro battute e i loro costumi. Ceresa lo rende evidente creando una propria lingua, il cui segreto risiede forse, come ha scritto Dacia Maraini, nel «felice stare in bilico fra

la lingua dell’intelligenza sperimentale e la lingua della memoria infantile».
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