Elisabeth Finch – Jules Barnes

“Elizabeth Finch non era in alcun modo una figura pubblica. A googlarla non si scopre granché. Se dovessi definirla a livello professionale, direi che era una studiosa indipendente. Può sembrare un eufemismo, o perfino un’ovvietà. Ma prima che il sapere diventasse appannaggio ufficiale dell’accademia, esistevano uomini e donne di rara intelligenza che coltivavano i propri interessi privatamente.” Cit.

Elizabeth Finch è una professoressa fuori dagli schemi, una che destabilizza, smuove pensieri e costringe a tornare sulle proprie idee; che può essere detestata o amata senza misure, con il suo abbigliamento quasi demodé ma di stile, i capelli perfetti e i modi eleganti senza essere snob. Con la capacità di mettere a tacere senza bisogno di perdere le staffe o alzare minimamente la voce

Ma chi è davvero Elizabeth Finch? Se lo chiede Neil, ex studente, che ne riceve in eredità libri e diari e intraprende, o meglio cerca di intraprendere, un viaggio nella vita di EF alla ricerca di qualcosa di più intimo di quanto la professoressa abbia mai lasciato intendere di se stessa.

Una storia che ne contiene una seconda, quella di Giuliano l’Apostata, che cercò di sopprimere il cristianesimo e riportare in auge il paganesimo. Un uomo considerato impostore o eroe, un po’ come EF.

Julian Barnes spazia tra la narrativa e la filosofia, mette alla prova le nostre credenze e ci regala il ritratto di una donna che lascia il segno, un’insegnante che, se incontrata, non si potrà mai più dimenticare. Nel bene e nel male. Con tutto il suo insondabile mistero.