Extramundi – Daniel Di Schuler
Questo romanzo esce dritto dritto dalla tradizione della commedia nera.
Daniel Di Schuler si fa gioco di certi personaggi che eleggono la furbizia e l’indole truffaldina a sistema di vita.
Ma non riusciamo a volergliene a questo condensato fantozziano del prototipo dell’italiano medio borghese. Di origine di Predappio e spiegheremo dopo perché l’origine è significativa, Sergio Maffazzoni vive spacciando lattine di Lambrusco per una non meglio identificata azienda nel modenese. Un lavoro modesto per un lavoratore stanco. Il divorzio e un’eredità inaspettata porteranno il nostro colosso, due metri per non so quanti chili, a decidere di trasferirsi in Galizia per appropriarsi di una casa vetusta. Lì un’idea fulminante si appropria del nostro Maffa, perché non dire a tutti che quella è stata l’ultima dimora del Führer, in fondo anche al paese natìo fare del commercio con i dittatori morti è normale.
Da lì una serie di fortunati o sfortunati eventi incastreranno il nostro Maffazzoni a confrontarsi con un’umanità varia anche un po’ inquietante. Non ultima una giovane valchiria molto esigente.
Si ride, si pensa, si ride e si ripensa e non si può non simpatizzare con Maffazzoni e il suo appetito strabordante e i suoi pasti pantagruelici.
Caratterizzato da un humor inglese e un tipico aplomb da Amici miei con un goliardico Tognazzi al meglio della forma, il romanzo di Di Schuler ci ricorda che per far ridere bisogna essere intelligenti e scrivere bene!
Per noi da leggere in vista dell’arrivo dell’autore alle nostre latitudini!!