L’isola dove volano le femmine – Marta Lamalfa
Se pensiamo alle magnifiche isole Eolie chissà perché ci vengono in mente sempre Stromboli, Vulcano, Lipari, Panarea e Salina.
Filicudi e Alicudi sono le ultime, le meno battute, quelle nascoste che anche nei giorni più limpidi, quando dalla costa della Calabria le Eolie si vedono tutte, tranne loro due.
Alicudi, soprattutto, è piccola, uno scoglio di poco più di 5 kmq e per Marta Lamalfa, autrice di questo romanzo molto interessante, è una sorta di personalissima “città invisibile” , quella dove può ambientare le storie che vuole raccontare.
Il suo romanzo di basa su un fatto reale: pare che a partire dal 1903 (anno della vicenda qui raccontata) sull’isola di Alicudi la segale coltivata abbia contratto un fungo, l’ergot, che contiene uno dei principi base dell’ LSD. Il pane veniva quindi impastato con la cosiddetta “segale cornuta” (la stessa che provocò i roghi delle streghe a Salem, per intenderci) e provocava allucinazioni collettive delle quali per anni ha sofferto tutta la povera popolazione dell’isola e che sembra abbiano dato origine alla figura delle majare, le donne volanti, le streghe.
È un romanzo molto particolare quello di Lamalfa, che tocca tanti punti: magia, leggenda, femminismo, lotta di classe, libertà. È una storia, la sua, che mette in risalto un micro mondo apparentemente tagliato fuori da tutto, un’isoletta che sembra irraggiungibile e per certi versi lo è, dove la storia, la politica, le innovazioni e la vita, fanno fatica ad arrivare.
È una scrittura lenta, onirica, le scene sono a tratti disturbanti e rendono perfettamente l’idea dell’allucinazione.
Intrigante e ricco di spunti, sicuramente meriterebbe un approfondimento.
Per noi da leggere!