Tra due oceani – Cristina Henrìquez
La costruzione del canale di Panama è iniziata nel 1907 e si è protratta per circa 7 anni. Ci avevano già provato i francesi – anche Eiffel era stato ingaggiato – ma solo gli statunitensi ci sono riusciti e quando i lavori sono terminati e i due oceani sono stati congiunti, in Europa è scoppiata la Grande Guerra. Ma da lì nessuno ha avuto il tempo di vederla arrivare.
I lavori del canale hanno provocato tante morti: per incidenti e per malattia, perché la malaria imperversava, e se anche fior di medici erano impegnati su quel fonte – e in quelle zone in particolare – ancora oggi non è stata del tutto debellata.
Il canale ha significato molto, non solo per il commercio mondiale, ma soprattutto per la popolazione panamense e in generale per tutti gli abitanti delle terre caraibiche: per molti è stato speranza, lavoro, un azzardo alla ricerca di un possibile benessere. È stato l’ultima spiaggia.
Per i panamensi invece – per molti di loro – è stato affronto, dolore. È stato scoprirsi invisibili nei propri bisogni e desideri messi in ombra da un progetto ipoteticamente più importante di loro e delle loro vite.
Cristina Henríquez parte da qui, dai più umili, da Ada, Omar, Francisco, Marian, Joaquin, Lucilla, Valentina e Millicent, e ci regala un affresco, un romanzo corale che vede le vite della povera gente intrecciarsi con la costruzione di una delle più grandi opere che l’uomo abbia mai ideato.
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