Libro del Mese

Il libro da cui è stato tratto il film di Walter Salles con Fernanda Torres vincitrice di un Golden Globe e candidata al Premio Oscar come miglior attrice protagonista.

Con una prosa limpida e toccante, che alterna momenti di intensa emozione a sprazzi di ironia e disincanto, l’autore racconta una storia di resistenza, amore e giustizia, cercando di comprendere cosa sia realmente accaduto in quei giorni fatidici del 1971 e dando voce a un’intera generazione segnata dalla dittatura.

«Non ha mai provato dispiacere per sé stessa. Né voleva che noi provassimo dispiacere per lei. Non ha mai chiesto aiuto. Di recente, una nuova frase piena di significato è entrata nel suo repertorio, soprattutto quando un turbinio di emozioni la travolge, come rivedere una figlia che vive in Europa o tenere in braccio mio figlio, una frase che esprime una gioia e un monito, nel caso qualcuno non lo avesse notato: Io sono ancora qui. Sono ancora qui.»

«Quando ho letto per la prima volta Sono ancora qui mi sono commosso profondamente. L’esperienza di Eunice Paiva è sia una storia di sopravvivenza al lutto che lo specchio di una nazione ferita.» – Walter Salles

«Eunice è una Antigone moderna che pretende un timbro per tutti i morti, non solo il suo.» – Chiara Valerio, Robinson

«Sorprendentemente il romanzo non ha un tono lamentoso né greve, anzi: Marcelo Paiva è un narratore gioviale, frizzante, permette al lettore di empatizzare e di godere di quelle atmosfere che, ai nostri occhi, risultano esotiche.» – Deborah D’Addetta, Critica Letteraria

Rio de Janeiro, gennaio 1971: Marcelo ha solo undici anni quando il padre, un ex deputato, viene sequestrato dagli agenti della dittatura militare. Da quel momento di lui non si avranno più notizie. Con cinque figli da crescere e nonostante il dolore, Eunice, la madre di Marcelo, ingoia le lacrime e trova la forza di ricostruire la propria vita. Riprende gli studi con una determinazione straordinaria e diventa avvocato, dedicandosi alla difesa dei diritti civili, alle lotte per la democratizzazione del Paese e alla ricerca della verità. Anni dopo, quando Eunice si ammala di Alzheimer, Marcelo inizia un viaggio nei ricordi al tempo stesso personale e universale: un atto di testimonianza che mira a mantenere viva la storia e l’identità della famiglia e quindi anche la memoria collettiva.

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