Description
La Ninetta del Verzee (1814), sfogo risentito ma non patetico di una giovane popolana ridotta a fare la prostituta, è ora considerato il capolavoro di Porta, ma ha fatto fatica a superare le barriere di una serie di censure di volta in volta commisurate ai tempi delle nostre ipocrisie morali e sociali. Proprio queste censure ce la restituiscono oggi come una inesaurita novità, dettata da un’urgenza comunicativa e un rigore stilistico senza pari. Il testo di Porta, con la sua «lucidità spietata e dolente» (Arbasino), è rimasto estraneo alla costruzione di una Milano capitale morale e poi a quella, più recente e catastrofica, di una Milano da bere. Per questo esso va rivisitato oggi, in una Milano ferita: per riascoltare la voce di ferite originarie non sanate e perciò presenti a chi non scambia l’esperienza con la monetina dell’attualità.