Il Rifugio Letterario

25 – Bernardo Zannoni

“Che senso aveva vivere per non essere niente? Che senso ha contare i giorni, attraversare le stagioni, se non si ha nulla da ricordare, nulla da perdere? Erano tutti perduti. Andavano a vuoto. Occupavano solo spazio”

Letto in un soffio il nuovo libro di Zannoni lascia gli animali de “I miei stupidi intenti” per entrare nel mondo degli uomini.

Uomini che stentano, arrancano sia quelli maturi sia quelli giovani. Il protagonista Gerolamo è in un limbo. Venticinque anni, fermo ad osservare la vita, sofferente? Forse neanche, perso, confuso, in sospeso. Con lui sospesi i suoi amici reduci da un momento corale di sconforto per il tentato suicidio dell’amico Tommy.

A me poi i libri sospesi piacciono, mi piace l’incertezza, l’inedia, il perdersi ed i perduti.

Per me da leggere per parlarne e forse per arrabbiarsi ma neanche troppo.

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