Mai stata meglio

Maggie ha 29 anni, sta con Jon da dieci, e dopo un solo anno di matrimonio i due divorziano. È giusto, è sbagliato? Potevano non arrendersi? Chi lo sa. Intanto è successo e quindi va bene così, più o meno.

In questo romanzo, Monica Heisey, ci racconta che cosa accade a Maggie nei circa trecentosessantacinque giorni che intercorrono tra quando Jon se ne va di casa fino alla firma dei documenti che sanciranno la fine ufficiale del matrimonio.

Ne vedremo delle belle!

Maggie è completamente incapace di stare da sola, umorale, pasticciona, a volte cattiva ma soprattutto infinitamente fragile. La solitudine è il motivo che la sta davvero costringendo a diventare adulta: non lo è stato il matrimonio, non lo è stata la laurea e neppure il lavoro.

La solitudine, il dover ricostruire, quella sensazione terribile che ti fa mancare la terra sotto i piedi perché – puff – tutti i tuoi riferimenti sono stati spazzati via e tu non riconosci più la tua vita e soprattutto, incredibilmente, scopri di non conoscere realmente neppure te stessa. E non sai nemmeno se vuoi conoscerti davvero, magari non ti piaci, non sei la persona che credevi di essere. E se pure i tuoi amici iniziano a trovarti esagerata e detestabile allora, be’, hai un problema. Il più grosso del mondo? No, indubbiamente. Però una bella gatta da pelare, sicuramente.

Così tra app di incontri, sesso sfrenato, ubriacature e obbligate botte di consapevolezza , Maggie dovrà fare i conti con il suo presente e il suo futuro.

La storia è a tratti divertente, sicuramente molto ironica, contiene una libertà di espressione circa sesso e sentimenti che finalmente ci meritiamo, alcune situazioni sembrano surreali ma a pensarci bene (e a scavare in qualche ricordo di ferite sentimentali e successivi deliri) non lo sono affatto e ha dei momenti che io ho trovato catartici. Mi ci sono riconosciuta: nella la ragazza che ero e a tratti nella la donna che sono diventata.

Da leggere!